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Abbattimento lupi bisogna essere realisti


Il lupo è tornato a popolare le nostre montagne, finendo per colpire greggi e mandrie. Per rispondere alle proteste degli allevatori, la Conferenza Stato-Regioni ha autorizzato un piano che prevede fra l’altro un abbattimento controllato fino al 5% degli esemplari presenti sul territorio nazionale come misura estrema, l’ultima delle 22 previste.

Gli animalisti giudicano la misura inefficace e dannosa. I 70 esperti chiamati dal Ministro al tavolo tecnico però rassicurano: “Questa percentuale non mette a rischio la presenza del lupo in Italia. Se non facciamo questo, il bracconaggio diventerà lo strumento di tutela degli agricoltori. E allora davvero la sopravvivenza del lupo sarà a rischio”.

Secondo il Wwf sono già oltre 300 i lupi che muoiono ogni anno per atti illegali come fucilazione, avvelenamento, soffocamento ed anche per incidenti stradali, perché i branchi di lupi stanno lentamente arrivando a lambire la pianura.

Comunque la si pensi, è innegabile che la presenza del lupo sia diventata un rischio per le attività agricole in montagna. I pastori ed i margari, oltre ad essere costretti ad adottare costose misure di prevenzione, non si sentono più sicuri nello svolgimento della loro attività. La pastorizia e l’allevamento in montagna, a causa dei lupi, che ormai sono arrivati a formare dei pericolosi branchi territoriali, stanno diventando un’attività snervante, quasi impossibile.

La Cia del Piemonte auspica che sia possibile affrontare serenamente le problematiche connesse alla proliferazione dei lupi sulle nostre montagne senza grida ed invettive, cercando di trovare una soluzione equilibrata che tenga conto soprattutto delle esigenze dei pastori e dei margari, senza i quali la già fragile economia montana morirebbe, con conseguenze devastanti sul piano socio-economico ed ambientale.

La situazione va risolta con realismo e determinazione, sapendo guardare oltre i cliché dell’animalismo politicamente corretto e della mitizzazione del lupo quale emblema di una astratta rivincita della natura. Mettiamoci quindi al lavoro con buon senso, abbandonando le tifoserie opposte, per guardare meglio in faccia alla realtà.

Lodovico Actis Perinetto
presidente Cia Piemonte