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Cia e Confagricoltura estranee a inchiesta Compost


Una quarantina di imprenditori agricoli della provincia di Alessandria sono sotto inchiesta per fatture inesistenti. Per l’accusa, sarebbero state emesse per attestare l’utilizzo di compost, per il quale erano stati chiesti e ottenuti contributi regionali.

“Siamo totalmente estranei a questa indagine sul compost. Gli agricoltori chiamati in causa non sono associati alla Cia e a Confagricoltura Alessandria” affermano i rispettivi presidenti Gian Piero Ameglio e Luca Brondelli.

“Non entriamo nel merito della questione, perché non è certamente di nostra competenza ma della magistratura. Si attende il 25 ottobre, giorno in cui i Giudici del riesame scioglieranno la riserva sul sequestro preventivo e analizzeranno le restituzioni già avvenute dei contributi non dovuti” dichiarano i direttori delle due associazioni, Carlo Ricagni e Valter Parodi.

“Le regole vanno rispettate – aggiungono i due direttori -. In altre parole, nel momento in cui abbiamo avuto evidenza delle problematiche inerenti la rendicontazione sulla misura, stante le difficoltà di approvvigionamento del compost, abbiamo indicato alle nostre aziende l’atteggiamento da assumere nel rispetto della regolamentazione comunitaria e nazionale. Chi non aveva utilizzato il compost ha restituito i premi, chi invece aveva utilizzato questa sostanza organica ha rispettato a pieno le regole. A causa di questa triste vicenda non vorremmo che l’immagine dell’agricoltura locale fosse distorta e fuorviante e che l’opinione pubblica facesse di tutta un’erba un fascio” concludono i presidenti e i direttori delle due Associazioni di categoria”.