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Guida alla coltivazione del nocciolo in Piemonte


La Fondazione Agrion esce con la Guida alla coltivazione del nocciolo in Piemonte. In 60 pagine è concentrato tutto quello che occorre sapere sul nocciolo, per coltivarlo in modo sostenibile. Sono descritte le tappe del percorso colturale: dall’impianto, alle forme di allevamento, dalla conduzione agronomica (fertilizzazione, gestione delle infestanti, potatura) alla difesa contro malattie e insetti.

Il taglio è pratico, da manuale operativo: indicazioni, tabelle, immagini per il riconoscimento. Ne sono autori Maria Corte, responsabile della Centro sperimentale per la corilicoltura della Fondazione Agrion e il collega ricercatore Claudio Sonnati.

Rispetto alla prima pubblicazione del 2016, quest’anno il numero di pagine è raddoppiato, consentendo una trattazione completa e approfondita di tutti gli argomenti.

Sono tante le aziende che iniziano, o hanno iniziato proprio in questi anni, a coltivare il nocciolo. Un ritmo di crescita che in Piemonte sfiora i 1.000 ettari/anno. Non tutte le aree sono adatte e non tutti i terreni. Per questo è stato dedicato ampio spazio alle istruzioni per i nuovi impianti: i requisiti pedologici dei terreni, per evitare quelli non adatti, che spesso manifestano problemi a distanza di anni, magari proprio quando la pianta dovrebbe entrare in piena produzione. Più attenzione anche al materiale vivaistico e alle relative certificazioni.

La guida traduce in indicazioni operative l’attività di ricerca svolta in questi anni dalla Fondazione Agrion, che dal 2015 ha incorporato l’ex Creso. Una ricerca applicata sui temi sollevati dalla filiera produttiva e che coinvolge anche il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte e il Disafa dell’Università di Torino.

“Le strategie di difesa contro la cimice asiatica – precisa Maria Corte – sono il punto chiave per la campagna 2017. Gli attacchi di questo insetto alieno sono già stati devastanti in alcune aree del cuneese. Nel 2017 temiamo che l’infestazione riguardi gran parte del territorio regionale. Nessun produttore deve farsi cogliere impreparato”. Nella Guida sono descritte la biologia e il ciclo. Gli adulti si spostano a ondate nel noccioleto proprio a partire dai prossimi giorni. Poi depongono le uova e lì sia gli adulti che gli stadi giovanili pungono i frutticini provocando il “cimiciato”.

Altro tema importante è la gestione del suolo. Il team di Agrion ha studiato a fondo la gestione integrata del suolo e dei polloni (i ricacci alla base della pianta). Nella guida sono proposti i piani di fertilizzazione che rispondono agli effettivi fabbisogni/asporti del nocciolo, arricchendone la componente organica (biologica) e la biodiversità in microorganismi e micorrize.

“Nell’ambito della difesa abbiamo dedicato un capitolo alla necrosi batterica (Xantomonas campestris pv. corilyna) – conclude Claudio Sonnati – la cui diffusione ci impensierisce. Abbiamo pubblicato i risultati della prova sperimentale condotta a Cherasco”.

La Guida è in distribuzione gratuita ai produttori piemontesi: 5.000 copie, fino a esaurimento. E’ disponibile presso i tecnici del coordinamento corilicolo (elenco a pag. 59). Può essere consultata e scaricata sul sito della Fondazione: www.agrion.it oppure ritirata presso le sedi della Fondazione:

– Centro sperimentale per la corilicoltura (c/o UM Alta Langa – Via Oberto 1, Bossolasco – CN)

– Agrion – sede (via Falicetto 24, Manta – CN)

– Centro sperimentale per la vitivinicoltura (Località Tenuta Cannona 518, Carpeneto – AL)

– Centro sperimentale per l’orticoltura e piccoli frutti (via Albertasse 16, Boves – CN)