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Agricoltori indagati per fatture inesistenti


Una quarantina di imprenditori agricoli, tutti associati alla Coldiretti di Alessandria, sono sotto inchiesta per fatture inesistenti. Per l’accusa, sarebbero state emesse per attestare l’utilizzo di compost, per il quale erano stati chiesti e ottenuti contributi regionali.

L’indagine è ancora in fase preliminare, ma ha coinvolto in questi giorni anche il Tribunale del riesame. La procura ha infatti chiesto il sequestro finalizzato alla confisca di beni pari all’ammontare della cifra percepita indebitamente – alcune restituzioni sarebbero già avvenute -; il gip ha respinto la richiesta e il pm ha fatto appello.

Il 25 ottobre ci sarà la pronuncia. I contributi in oggetto sarebbero stati erogati dopo l’adesione di molti agricoltori al progetto tra Aral (Consorzio intercomunale che si occupa di rifiuti) e Coldiretti attraverso ‘Impresa Verde Alessandria’. Aral si impegnava a produrre compost di qualità e gli imprenditori lo avrebbero usato per concimare i campi.

Un progetto virtuoso a giustificazione dei contributi che, tra il 2010 e il 2014, sarebbero stati erogati per circa 600 mila euro a danno della Regione Piemonte. Infatti, Aral non sarebbe più riuscita a produrre il compost necessario agli agricoltori che, però, avrebbero continuato a percepire contributi attraverso Coldiretti, presentando le fatture contestate.

(Fonte: Ansa)