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Frutticoltori danneggiati per colpe non loro


Quali misure economiche urgenti intende prendere la Commissione per porre rimedio ad una situazione di grave danno per le imprese frutticole vittime dell’embargo russo? Quali misure economiche sono state individuate per supportare le imprese di categoria nella previsione di una risposta della Russia alle sanzioni imposte dall’Unione europea? Il piano di imposizione della sanzioni alla Russia aveva previsto un piano di supporto straordinario per il caso di un’analoga reazione da parte dello Stato russo?
Sono domande che l’europarlamentare Gianluca Buonanno (Lega Nord), su interessamento dell’ex presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, rivolge alla Commissione europea in un’interrogazione urgente, dopo che i camion frigo di pesche piemontesi del Cuneese e della zona di Borgo d’Ale sono stati respinti alla frontiera russa e rispediti al mittente.
«Le imprese frutticole stanno rischiando il fallimento per situazioni che non dipendono assolutamente da loro – osserva Buonanno -, la Commissione europea non può più tergiversare».
Buonanno, che definisce “sconsiderate” le sanzioni imposte alla Russia dall’Unione europea, ricorda che “il 60 per cento dei due milioni di quintali di frutta prodotti in Piemonte sono destinati all’estero e, in questo periodo dell’anno, i paesi dell’Est e la Russia in particolare rivestono un ruolo di primo piano nelle importazioni”.
«Nel solo Piemonte – rileva ancora Buonanno -, sono tremila le imprese agricole che producono frutta e che quest’anno hanno occupato ben quattromila stagionali per le operazioni di raccolta. Stiamo parlando di due milioni di quintali di frutta, prodotta su settemila ettari».

(nella foto: Gianluca Buonanno)