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I chiarimenti del Ministero sulla gestione del greening


Il greening, vale a dire quell’insieme di obblighi che le aziende con terreni a seminativo oltre certe soglie devono rispettare, consta di tre fondamentali punti: diversificazione colturale, divieto di conversione di prati permanenti senza autorizzazione e mantenimento di aree di interesse ecologico (cosiddette EFA).

Con particolare riferimento alle EFA, il Decreto 5604 del 2 ottobre 2017 ha introdotto alcuni chiarimenti e specificato alcuni dettagli che, se letti in chiave strategica, possono essere determinanti per la pianificazione delle semine e la gestione delle colture per alcune aziende agricole.

Tra le varie informazioni riportate nel testo del Decreto in oggetto, ve ne sono due estremamente importanti e sui quali ci si focalizza.

Innanzitutto, è stato chiarito come il terreno lasciato a riposo possa essere considerato tale se viene ritirato dalla produzione agricola per un periodo minimo continuativo di sei mesi, a partire dal 1 gennaio al 30 giugno dell’anno di domanda. Sulla base di questa decisione, dunque, il periodo utile per definire un terreno come lasciato a riposo si è ridotto dai precedenti otto mesi a sei mesi.

Grazie a ciò, salvo variazioni o diverse indicazioni future, gli agricoltori che decidano di adempiere all’obbligo del rispetto delle EFA con i terreni lasciati a riposo, potrebbero valutare l’opportunità di ottenere una produzione agricola a partire dal 1 luglio, oppure di predisporre il terreno per le colture dell’anno successivo.

In secondo luogo, il Decreto precisa che la coltivazione di colture azotofissatrici può includere miscugli di colture azotofissatrici e di altre colture, purchè le prime siano predominanti. Anche questa indicazione, salvo variazioni o diverse indicazioni future, può essere strategica, in quanto le aziende agricole potrebbero valutare di ampliare il ventaglio delle colture utilizzabili come EFA.

Per maggiori dettagli relativi all’applicazione delle novità illustrate dal Decreto e per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla lettura della norma.

In conclusione, sulla base delle informazioni contenute nel testo in commento, salvo eventuali variazioni future, le aziende agricole possono pianificare meglio le coltivazioni in vista della PAC 2018.

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)