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Il Piemonte rivoluziona la governance della caccia


La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero, ha approvato tre DGR che attuano una razionalizzazione degli attuali 38 ATC e CA piemontesi, riducendone i comitati di gestione a 22; definiscono una riorganizzazione gestionale interna dei comitati di gestione, dimezzano il numero dei partecipanti, rinnovano i criteri alla base della nomina degli stessi.

TRASPARENZA E RIDUZIONE DEI COSTI

“Si tratta di una vera e propria riforma della governance della caccia in Piemonte. Dopo 20 anni abbiamo scelto di introdurre una razionalizzazione che comporta anche una riduzione dei costi gestionali, una maggiore trasparenza e controllo sull’attività degli ambiti di caccia”, commenta Giorgio Ferrero.
“A questa nuova governance siamo giunti dopo un lungo e utile confronto con le associazioni dei cacciatori, degli agricoltori, degli ambientalisti, con gli enti locali e i rappresentanti degli Ambiti di caccia. Ne è scaturito un ridisegno che porterà maggior chiarezza e responsabilità nella gestione della fauna, in cui gli ambiti di caccia rivestono un ruolo fondamentale”.

RAZIONALIZZAZIONE ATC

DRG 1 Art. 38 l.r. n. 26 del 22 dicembre 2015 “Razionalizzazione dei Comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e dei Comprensori Alpini (CA)”

In applicazione all’articolo 38 della L.r. n. 26 del 22 dicembre 2015, in occasione del rinnovo dei Comitati di Gestione (CdG), si interviene con una razionalizzazione degli attuali 38 CdG mantenendo i principi caratterizzanti la loro costituzione:

Si riuniscono gestionalmente i CdG lasciando immutati per i cacciatori gli ambiti in cui ad oggi si pratica la caccia.
Non si spostano i confini delle attuali cosiddette “aree omogenee” – definite nel 1995 a seguito di studi universitari, approvate da ISPRA e Ministero
Il numero dei CdG in Piemonte scende da 38 a 22.
I nuovi Comitati di Gestione prenderanno avvio al più tardi al 1° febbraio 2017
rimangono invariati tutti gli adempimenti dei singoli ATC – CA previsti dalle disposizioni attuative regionali relativi, ad esempio, all’ammissione dei cacciatori, al rilascio del tesserino venatorio, all’accertamento ed al risarcimento dei danni alla produzione agricola, al prelievo selettivo degli ungulati, all’organizzazione del territorio ai fini del prelievo del cinghiale, alla predisposizione delle proposte dei piani di prelievo numerici previsti dal calendario venatorio e all’anticipo del prelievo a determinate specie, ecc.

Ecco la nuova organizzazione proposta:

Comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia CN 1
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia CN 2 e CN 3
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia CN 4 e CN 5
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia AT 1 e AT 2
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia NO 1 e NO 2
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia AL 1 e AL 2
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia AL 3 e AL 4
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia VC 1, VC 2
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia TO 1 e TO 2
Comitato di gestione degli Ambiti territoriali di caccia TO 3, TO 4 e TO 5
Comitato di gestione dei Comprensori alpini CN 1 e CN 2
Comitato di gestione del Comprensorio alpino CN 3
Comitato di gestione dei Comprensori alpini CN 4 e CN 5
Comitato di gestione dei Comprensori alpini CN 6 e CN 7
Comitato di gestione del Comprensorio alpino TO 1
Comitato di gestione dei Comprensori alpini TO 2 e TO 3
Comitato di gestione dei Comprensori alpini TO 4 e TO 5
Comitato di gestione del Comprensorio alpino BI 1 e dell’Ambito territoriale di caccia BI 1
Comitato di gestione del Comprensorio alpino VC 1
Comitato di gestione del Comprensorio alpino VCO 1
Comitato di gestione del Comprensorio alpino VCO 2
Comitato di gestione del Comprensorio alpino VCO 3
Questi tre ultimi comitati vengono coordinati dalla Provincia montana del VCO

NUOVI CRITERI ATC E COMPARTI ALPINI

DGR 2 – Modifica criteri per ATC e CA e modifica Statuto

Le principali novità riguardano introdotte da questa DGR sono:

– riduzione dei componenti del Comitato di Gestione (da 20 a 10) e dunque in totale da 760 a 380.
– introduzione di nuovi criteri di controllo della Regione sull’amministrazione degli ATC e dei CA;
– limite dei due mandati per il Presidente del Comitato di gestione, al fine di favorire il ricambio alla guida di tali istituti;
– l’introduzione dell’applicabilità, per tali organismi dei principi di economicità, pubblicità, correttezza, libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione per l’acquisizione di consulenze, lavori servizi e forniture;
– l’introduzione del controllo amministrativo-contabile affidato ad un Collegio unico dei Revisori dei Conti nominato dalla Regione;
– l’applicazione agli organismi di gestione degli ATC e CA dei principi espressi dal d.lgs 33/2013 (Decreto trasparenza”) e s.m.i. in relazione alle finalità pubbliche perseguite;
– l’introduzione del principio – già inserito nel disegno di legge regionale n. 182 – presentato dalla Giunta regionale, secondo il quale “per garantire il rispetto delle disposizioni della l. 157/1992 e mantenere il voluto equilibrio di rappresentanza, i componenti di cui al comma 6 dell’articolo 11 non devono esercitare attività ricadenti in altre categorie.”;
-la presenza degli Uditori appartenenti alle associazioni o enti non nominati ma presenti sul territorio, applicato a tutte le componenti del Comitato di gestione (agricoltori, cacciatori, ambientalisti, rappresentanti degli enti pubblici)

RAPPRESENTANZA

DGR 3 – Rappresentanza delle Associazioni o Organizzazioni nei CdG di ATC e CA
La presente DGR elimina le attuali fasce percentuali previste nei criteri per le associazioni venatorie e introduce per tutte tre le categorie (venatorie, agricole, ambientaliste) un unico principio:
La rappresentanza di tali associazioni e organizzazioni è effettuata assegnando un rappresentante a testa alle associazioni o organizzazioni con il maggior numero di iscritti.
Solo nel caso in cui fosse presente fra queste un’associazione o organizzazione la cui percentuale di iscritti raggiunge o supera il 68% (quindi maggiore di due terzi), a questa spettano 2 rappresentanti.