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Soia Ogm free verso una strategia europea


L’Italia é netta importatrice di soia, nella stragrande parte geneticamente modificata. Se da un lato non si possono fermare le importazioni, perché altrimenti la filiera zootecnica crollerebbe, dall’altro lato occorrerebbe un’azione decisa per sostenere il consolidamento di una filiera italiana di soia ogm free che potrebbe pian piano far diminuire le importazioni dall’estero. Si tratta di una richiesta che la Cia avanza da tempo.

L’Europa non sta meglio dell’Italia. Basti pensare che tra il 2013 e il 2015 l’Unione ha importato l’equivalente di circa 36,1 milioni di tonnellate di soia l’anno. La dipendenza dalle importazioni dai Paesi terzi supera il 90% del fabbisogno europeo

Qualcosa però si sta muovendo. I ministri dell’Agricoltura degli Stati membri hanno manifestato l’intenzione di creare una filiale di approvvigionamento europeo per la soia ogm-free e stanno lavorando ad una dichiarazione comune che verrà sottoscritta in occasione del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Ue il 17 e 18 luglio a Bruxelles.

Sull’iniziativa, Germania e Ungheria hanno già avanzato alcune proposte per sostenere lo sviluppo di una strategia comune, e per la trasformazione e la commercializzazione di soia prodotta in maniera sostenibile. Un piano di sviluppo di piante proteiche potrebbe avere anche un impatto positivo sia sul terreno agricolo che sull’ambiente.

L’importante è che si passi dalle parole ai fatti.

(Fonte: Cia Piemonte)