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Tecniche innovative sul fronte bieticolo


Mancano ormai pochi giorni alla fine del regime delle quote e Coprob (Cooperativa Produttori Bieticoli), unico produttore cooperativo di zucchero 100% italiano, sviluppa ulteriormente il proprio sostegno ai soci per aiutarli a competere sul mercato puntando sulla piena valorizzazione della produzione nazionale quale garanzia di continuità e di approvvigionamento per l’industria agroalimentare e di certificazione sotto il profilo qualitativo ed ambientale.

Tante le iniziative messe in campo a questo proposito dalla cooperativa, assieme ai soci dei Club della Bietola, a cominciare dagli eventi Ettari B-lanciati, finalizzati a testare in pieno campo tecniche, strumenti, mezzi tecnici studiati da Beta – divisione di sperimentazione agronomica di Coprob.

Avviata nel 2015, questa esperienza ha registrato uno sviluppo costante. Gli importanti risultati ottenuti in questi 3 anni – con le ricadute positive sulla redditività di una coltivazione basilare nella rotazione agronomica e in grado di garantire al nostro Paese una produzione di zucchero 100% italiano – sono state al centro di un Press tour con la stampa specializzata organizzato presso la Società Agricola San Giorgio di Lagosanto (Ferrara).

La giornata ha rappresentato la tappa conclusiva di un lungo ciclo di dimostrazioni in campo, promosso dai Club territoriali della Bietola (veri motori dello sviluppo della filiera), che ha coinvolto oltre 1.200 agricoltori e ha messo in evidenza la vitalità della bieticoltura italiana, proiettata con convinzione a rafforzare il proprio ruolo nel panorama agricolo nazionale, puntando con fermezza sulla ricerca, l’ottimizzazione e l’innovazione in ogni campo.

Grazie anche alla presenza di numerose aziende partner, a Lagosanto sono stati trattati temi quali l’importanza del fosforo e dei fosfiti, ormai entrati nella strategia di difesa e nutrizione proposti da Beta.

È stato poi presentato un innovativo florimetro che misura, a livello fogliare, ciò che la sonda rileva nel terreno, per misurare lo stato nutrizionale della pianta. Sono inoltre state condotte delle prove di miscibilità per mostrare l’importanza dell’ordine di inserimento dei prodotti in botte.

L’attività portata avanti dai Club della Bietola attraverso gli ettari B-lanciati è uno dei fiori all’occhiello della strategia di COPROB per il continuo miglioramento della filiera agricola. In questa ottica, nell’ambito dell’accordo siglato con Barilla nel 2014 relativo all’integrazione tra filiere orizzontali, il 21 settembre si è svolto un incontro tra le due società al quale hanno preso parte trenta agricoltori (20 emiliani e 10 veneti) che hanno accolto la proposta di effettuare una prova di coltivazione sui terreni investiti a barbabietola nel corso della campagna attuale, aderendo alle linee guida Barilla.

La direzione agricola di Coprob e Beta sono costantemente attente rispetto alle novità o agli utilizzi innovativi di pratiche consolidate che puntualmente propongono ai propri soci. In quest’ottica, sempre il 21 settembre, nel pomeriggio, si è svolto a Rovigo un incontro dal titolo “Sovesci e fertilità del terreno” al quale hanno partecipato oltre al presidente Coprob, Claudio Gallerani, al responsabile agricolo, Massimiliano Cenacchi, e al responsabile Beta, Giovanni Campagna, anche Marco Mazzoncini dell’Università di Pisa, Francesca Chiarini di Veneto Agricoltura e Vincenzo Boschetti in rappresentanza di Carla Import Sementi.

Alla presenza di oltre 170 soci bieticoltori è stato trattato il tema dell’importanza che il mix di colture composto da rafano, graminacee e leguminose riveste nell’apporto di sostanza organica ai terreni e di abbattimento dei problemi fitosanitari come la rizoctonia; viene utilizzato come intercalare tra la barbabietola e le colture a semina primaverile come mais e sorgo.

“L’impegno che stiamo portando avanti su tutti i fronti – afferma Claudio Gallerani, presidente di Coprob – rappresenta la ferma volontà di questa cooperativa di assicurare continuità al settore bieticolo saccarifero italiano perché esso rappresenta un importante fonte di sostenibilità ambientale ed economica per i territori in cui è presente, nonché garanzia per l’industria agroalimentare di un vero Made of Italy grazie al nostro zucchero 100% italiano”.